POMPE DI CALORE AD ACQUA DI FALDA

 

 

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Sviluppo storico nell'Area Milanese

L’acqua del sottosuolo e di superficie, quando facilmente disponibile, è stata tradizionalmente usata negli impianti di climatizzazione, sia per il raffrescamento, od il condizionamento vero e proprio che provvede ad un trattamento completo dell’aria con la deumidificazione, sia, in alcuni casi, per il riscaldamento con l’uso delle pompe di calore.

In particolare, nell’area milanese, che è sempre stata ricca di acque, la maggior parte degli impianti di condizionamento erano stati progettati e realizzati in passato per il funzionamento con acqua prelevata da pozzo; erano stati realizzati anche alcuni impianti di riscaldamento con pompe di calore.

Negli ultimi decenni, i forti prelievi dalla falda, soprattutto per usi industriali, ha portato al depauperamento della stessa con conseguente forte abbassamento dei livelli incidendo sui prelievi d’acqua per usi potabili. Di conseguenza si è giunti alla necessità di contenere i prelievi imponendo la chiusura dei pozzi e costringendo al raffreddamento dell’acqua degli impianti di condizionamento con torri di raffreddamento o all’impiego di macchine con raffreddamento ad aria.

A questo si è aggiunto un grave fenomeno di inquinamento della falda superficiale a causa degli scarichi ed infiltrazioni inquinanti a monte. Ciò ha costretto a pompare l’acqua per usi potabili dalle falde più profonde e successivamente anche ad attivare numerosi pozzi di spurgo per il prelievo dell’acqua inquinata dalla falda superficiale scaricandola in fogna.

Contemporaneamente, nei secondi anni settanta, si è manifestata la crisi energetica che ha portato a riconsiderare attentamente gli usi dell’energia, tra cui quelli importanti per il riscaldamento ambientale, richiamando l’attenzione su tecnologie avanzate innovative o di rinnovato interesse. Sono state di conseguenza emanate le leggi 308/82 e 10/91 che tra l’altro promuovevano ed incentivavano le fonti rinnovabili di energia e l’uso razionale dell’energia, includendo specificatamente le pompe di calore tra le tecnologie da promuovere. Con queste l’energia termica a bassa temperatura, richiesta per il riscaldamento ambientale o per la produzione di acqua calda sanitaria o per usi industriali, viene prelevata dall’ambiente (aria o acqua) e portata, con una ridotta spesa di energia meccanica. dal livello di temperatura dell’ambiente a quello richiesto dall’utenza (vedi schema).

L’uso, quale fonte per la pompa di calore, dell’acqua, rispetto all’aria, è nettamente più favorevole, sia per la maggiore semplicità dell’impianto e la maggior efficienza dello scambio termico, sia perché, molto spesso, specie nelle aree interessate da climi rigidi, la temperatura dell’acqua di falda è superiore a quella dell’aria ambiente.

Il Libro bianco sulle fonti rinnovabili di energia dell’Unione Europea contempla specificatamente tra tali fonti l’impiego di acqua del sottosuolo (o superficiale o del suolo) a bassa temperatura per il riscaldamento con l’impiego delle pompe di calore.

L’attuale situazione di deindustrializzazione dell’area milanese, con una conseguente inutilizzazione dell’acqua di falda ha determinato un aumento di livello della stessa, causando frequenti allagamenti delle aree sotterranee, quali garage e metropolitana, creando così rilevanti problemi di gestione. In tale contesto, l’idea di utilizzare le pompe di calore ad acqua di falda per il condizionamento si è posta come una valida alternativa ai tradizionali impianti.

In conclusione è evidente che l'impiego delle pompe di calore ad acqua di falda per la climatizzazione degli edifici presenta una serie di vantaggi di grande interesse con potenziali risultati del tutto rilevanti. Pur trattandosi di tecnologia ampiamente disponibile sul piano commerciale e del tutto consolidata, per poter realizzare i potenziali risultati occorrono però adeguate azioni di promozione e di rimozione di barriere esistenti, soprattutto sul piano normativo e culturale